Immagine presa qui:http://www.settemuse.it/pittori_scultori_europei/jean_beraud.htm
Non e' un viaggio astrale, ne' un sogno lucido ma e' un sogno che sembra una racconto. Ha un inizio e una fine e la storia e' cosi' bella che e' un peccato non raccontarla.
Sono in francia, ho una gonna blu e una camicetta bianca, cammino per strada tenendo una borsa colorata. Sono giovane, e non mi stupisco quando parlando mi accorgo di farlo in francese, e' tutto normale.
Cammino consapevole che la giornata non possa andare peggio di come e' andata, ho perso il lavoro, la casa, e ho pochi soldi. Che cosa mi rimane? Niente. Per cui non stupisco nessuno se dico che oggi non voglio pensare allo sfratto dal mio appartamento che non posso permettermi, voglio dedicare la giornata agli altri dall' inizio alla fine. Cammino verso un bar affollato. E' un bar ad angolo con due panche appoggiate ai rispettivi angoli con tavolini dalle tovaglie quadrettate, e sedie di ferro battuto bianco. Siamo tutti vestiti vintage ma la cosa non mi sfiora. Prima di entrare dentro il bar un cane grosso e rosso infila il naso nella mia borsa. La signora anziana dall' acconciatura cotonata e dal delicato abitino giallo ride richiamandolo all' appello. Il cane ubbidisce e la raggiunge sotto la panca. Le sorrido ringraziandola, mi avvicino e mi siedo accanto a lei, sta bevendo da una tazza . Le dico subito che il colore dell' abito e' adorabile e che lo e' altrettanto lei, e' solo quello che penso non e' una sviolinata senza senso; La signora sembra accorgersene, le fa molto piacere parlare con me, stiamo un po' assieme. Dopo un pò mi accorgo che davanti a noi prendono posto due guardie vestite di scuro con il cappello a cilindro. Entro nel bar, ho fame voglio prendere qualcosa di buono per la sera e qualcosa da bere per sedermi accanto alla signora. Cosi' faccio, poi esco. Il cane rosso e' ancora attratto dalla mia borsa e questa volta so il perché' e' richiamato dal profumo di pane. Saluto la signora che sta per andare via, cosi' mi accomodo sulla panca del retro e poco dopo si avvicina un signore anziano. Non parla ma sorride e questo mi basta, finiamo di bere le nostre bevande poi stupendomi si alza e fa cenno di volermi baciare sulla guancia, e' una persona buona, non ci trovo niente di male, mi avvicino a lui. Mi bacia sulla guancia e ridendo mi indica il mio bicchiere. Lo prende e si incammina verso l' entrata del bar, capisco che mi ha voluto dire qualcosa, un gesto buono ne riceve subito un altro. Saltello sul mio posto e lo raggiungo a passo svelto, lo so sono pazza ma non ho niente da perdere, gli chiedo un altro bacio sulla guancia, comprende che ho capito l' intento del suo gesto e ride proseguendo verso l' entrata del bar. Torno indietro a passi svelti per prendere il suo bicchiere e raggiungerlo. Quando entro lui non c'è' già più' e nemmeno il mio bicchiere. Mi avvicino alla signora dietro il bancone e lo appoggio. La signora rimane meravigliata, mi dice che nessuno le riporta indietro i bicchieri e che due persone lo avevano fatto contemporaneamente, sorride mi ringrazia e mi regala un confetto, il mio preferito, glielo dico, ringraziandola. Esco di nuovo per andare verso la panca appoggiata la muro ad angolo che da' sulla strada e solo arrivata al tavolo mi accorgo che la mia borsa e' scomparsa. La cerco disperata, non che dentro avessi tanti oggetti, solo qualche soldo per passare la notte al coperto, il mio panino, dei fazzoletti e...la lettere di sfratto ormai datata. A quel punto mi crolla addosso tutta la disperazione che fino a quel momento era mantenuta silente dalle persone e dai gesti che tutti avevamo compiuto. Passa una signora in bicicletta, si sofferma vedendomi disperata, mi chiede che cosa mi e' accaduto e glielo dico omettendo lo sfratto e tutto il resto. Camminiamo insieme fino alla fine della strada, mi dice che una piccola azione delle volte ha una grossa ripercussione nella nostra vita. Che anche un sasso in un lago fa molte onde alterandone un po' la corrente... prosegue cosi' cercando di tirarmi su il morale. La lascio pedalare oltre. Sono ferma vicino ai cassonetti della spazzatura sulla sinistra in fondo alla strada. Mi sento spazzatura, non c'è' senso alle nostre azioni, fare del bene e' un 'azione fine a se stessa, non torna indietro. Ho anche perso la borsa. Peggio di cosi', pero' sento nel cuore il viso delle persone che oggi ho conosciuto soprattutto della persona anziana con il cane rosso. Tornando indietro mi accorgo che le due guardie si sono sedute dove lo ero io con il signore muto. Mi guardano e con un cenno gentile del cappello si alzano.
“ Abbiamo ritrovato questa” dicono alzando la mia borsa.
Mi salgono le lacrime agli occhi.
“ Ci sono anche i soldi, perché' il ladro non ha fatto in tempo ad aprirla...grazie a lui...” Da sotto il tavolo esce scodinzolando il cagnolone rosso. Mi accascio per terra e apro le braccia per prendere una giusta dose di coccole canine.
“ Ha seguito il ragazzo che l' aveva rubata, la padrona e tornata da noi tutta affannata a riferirci il fatto permettendoci di agire. IL ladro e' scappato, ma la borsa e' intatta”
La signora in giallo sbuca dall' angolo, commossa, si era tenuta nascosta.
“ Ci siamo permessi di aprire la borsa, e con rammarico abbiamo visto la lettere di sfratto..” dice la guardia di destra abbassando lo sguardo a terra.
“ Se permettete posso dire una cosa?” dice la signora anziana avvicinandosi traballante.
“ Sono sola, non ho nessuno in questo mondo, sono anziana e l' unico amico che ho e' questo cane... la mia casa e' grande e ho un letto in più'. Se vuoi carissima, puoi stare da me fino a quando vorrai.”
Mi porto le mani alla bocca, non so che dire. Sono stupita, le guardie ridono.
“ In più', ragazza”, dice una terza voce dietro di me” Pensi che non ho notato la tua dote di cameriera? Se per te non e' un lavoro umile, e' tuo, anche da subito!”, mi volto e vedo la barista con le mani sui fianchi e una buffa espressione sul viso.
Non so che dire.
Ho iniziato la giornata disperata, senza lavoro, senza una casa, senza un soldo e solo con un panino da mangiare. Ho deciso di non pensare a niente, di pensare agli altri, ho solo giocato e il gioco mi ha salvato. Sono ancora per terra con un grosso cane dalla lingua piena di coccole, una signora vestita di giallo che piange felice, due guardie che sembrano soddisfatte del loro lavoro, e una barista che ha una nuova aiutate e non trovo le parole per ringraziare tutti. Mi alzo e da lontano vedo il signore anziano, quello del bacio che mi saluta tutto orgoglioso prima di voltarsi e scomparire tra la gente.
Mi ha svegliato mia figlia, avevo il viso totalmente insensibile, il corpo informicolito, le sue manine mi accarezzavano le guance e mi chiamava con un filo di voce.
Il potere dei sogni... non finisce mai di stupirmi!
2 commenti:
Che sogno fantastico!!! Hai ragione i sogni hanno un potere, misterioso per lo più, ma così affascinante!!!
Grazie per averlo condiviso con noi, mi piace molto leggere i sogni!
molto molto bello!
Posta un commento