Secondo me la magia esiste.
secondo me le coincidenze non sono solo fatti casuali.
Secondo me esistono luoghi dove il passato, celato allo sguardo, urla la sua presenza. Urla e chiama chi puro nella propria limpida sensibilita' e' pronto a rispondere.
Un tempo qualcosa accadde sotto Narni. Gli abitanti pero' non sapevano di camminare sopra una piccola parte di questi paese medievale nascosta da sterpaglie e abbandonata. Solo un anziano signore, coltivatore amatoriale sapeva che dietro al buco sul muro di fronte alle sua capanne artigianali vi era qualcosa di ignoto.
Non erano ancora gli anni ottanta quando sei ragazzi decisero di fondare un gruppo di escursionisti " cattolici" e si appoggiarono ad una stanza gentilmente concessa del parroco di Narni del 1977.
Il capo del gruppo era il piu' grande, adolescente e entusiasta di provare a seguire il suo sogno di diventare un giorno speleologo, pero' per esserlo appieno dovevano prima o poi calarsi da un' altezza rilevante, altrimenti come potevano chiamarsi esploratori?
Cosi' un pomeriggio i ragazzi si diedero appuntamento presso i giardini di S. Bernardo dove una ringhiera sufficientemente solida poteva essere usata per la loro corda. Il salto era di dieci metri. Dovevano solo calarsi per superare un esame con loro stessi.
Roberto Nini si calo' per primo. Riusci' nella sua impresa anche se mise i piedi dentro l' insalata del signore anziano coltivatore amatoriale.
Naturalmente gli altri lo seguirono e il vecchietto si adiro' non poco nel vedere l' insalata ridotta a brandelli.
Loro si scusarono dicendo che stavano facendo un' ispezione di speleologia, ma l' anziano non capendo che cosa fosse quella diavoleria volle sentirsi dire che quei ragazzi amavano andare sotto terra. Ne rimase sbigottito, sotto terra ci vanno i morti e i vivi devo stare all' aria aperta, ma se proprio avevano quel desiderio potevano comunque striscere in quel piccolo buco che da tempo lo incuriosiva.
I ragazzi si entusiasmarono. Inutile dire che non li fermarono nemmeno le spine delle piante arrampicanti che avevano quasi inghittito il buco.
Entrarono.
Davanti a loro illuminato da una torcia elettrica videre un affresco.
Un angelo con una sfera in mano.
Un angelo.
Che diamine era stata quella stanza?
secondo me le coincidenze non sono solo fatti casuali.
Secondo me esistono luoghi dove il passato, celato allo sguardo, urla la sua presenza. Urla e chiama chi puro nella propria limpida sensibilita' e' pronto a rispondere.
Un tempo qualcosa accadde sotto Narni. Gli abitanti pero' non sapevano di camminare sopra una piccola parte di questi paese medievale nascosta da sterpaglie e abbandonata. Solo un anziano signore, coltivatore amatoriale sapeva che dietro al buco sul muro di fronte alle sua capanne artigianali vi era qualcosa di ignoto.
Non erano ancora gli anni ottanta quando sei ragazzi decisero di fondare un gruppo di escursionisti " cattolici" e si appoggiarono ad una stanza gentilmente concessa del parroco di Narni del 1977.
Il capo del gruppo era il piu' grande, adolescente e entusiasta di provare a seguire il suo sogno di diventare un giorno speleologo, pero' per esserlo appieno dovevano prima o poi calarsi da un' altezza rilevante, altrimenti come potevano chiamarsi esploratori?
Cosi' un pomeriggio i ragazzi si diedero appuntamento presso i giardini di S. Bernardo dove una ringhiera sufficientemente solida poteva essere usata per la loro corda. Il salto era di dieci metri. Dovevano solo calarsi per superare un esame con loro stessi.
Roberto Nini si calo' per primo. Riusci' nella sua impresa anche se mise i piedi dentro l' insalata del signore anziano coltivatore amatoriale.
Naturalmente gli altri lo seguirono e il vecchietto si adiro' non poco nel vedere l' insalata ridotta a brandelli.
Loro si scusarono dicendo che stavano facendo un' ispezione di speleologia, ma l' anziano non capendo che cosa fosse quella diavoleria volle sentirsi dire che quei ragazzi amavano andare sotto terra. Ne rimase sbigottito, sotto terra ci vanno i morti e i vivi devo stare all' aria aperta, ma se proprio avevano quel desiderio potevano comunque striscere in quel piccolo buco che da tempo lo incuriosiva.
I ragazzi si entusiasmarono. Inutile dire che non li fermarono nemmeno le spine delle piante arrampicanti che avevano quasi inghittito il buco.
Entrarono.
Davanti a loro illuminato da una torcia elettrica videre un affresco.
Un angelo con una sfera in mano.
Un angelo.
Che diamine era stata quella stanza?
Armati di torcia elettrica spostarono la luce e illuminarono un' abside.
Avevano appena scoperto una chiesa sotterranea.
Con il passare del tempo scoprirono altre porte, un corridoio e alla fine una piccola stanzetta piena zeppa di graffiti di natura enigmatica. Sembrano affreschi ermetici dipinti in rosso.
IL PARATISO SANTO-SOFIZIO OVA-SOFIZIO.... Sofizio?
S. Ofizio.
Quei ragazzi adolescenti hanno fatto una scoperta sensazionale, a Narni nel passato vi era stata l' inquisizione, e pure una prigione angusta piccola con una misera finestra in alto per dar quel poco di luce diurna che basta a un detenuto condannato a morte.
Passano gli anni, e la passione di Roberto Nini per la sua Narni sotterranea si espande a macchia d' olio, la sua unica ragione e' scoprire che fine abbia fatto il detenuto numero uno della cella, colui che ha scritto tutti quei graffiti ermetici, fatti si simboli, disegni apparentemente senza senso e numeri.
GIUSEPPE ANDREA LOMBARDINI. anno 1759.
Di lui rimangono dei graffiti che stringono il cuore. Entrare nella sua cella e' un' esperienza unica. Si percepiscono delle energie intense in quelle stanze, si respira la sofferenza e la claustrofobia, quasi si ascolta il pianto di un uomo contretto a vivere in pochi metri, un uomo intelligente che ha infastidito la s. Inquisizione, un uomo che ha aspettato in compagnia della fede di essere liberato... e poi di lui nessuna traccia.
Tuttora a Narni continuano a scavare, esiste un' altra parte di muro che deve venire alla luce, un muro con una scritta importante, il nodo della matassa.
L' autore del libro che mi ha permesso di penetrare al meglio questa storia e' proprio quel ragazzino che e' finito in un cespo d' insalata nel 1979.
Roberto Nini ha saputo appassionarci alla sua storia. Tenevo molto che fosse lui a farci da guida, perche' e' sicuramente avvolto da un' alone energetico che solo poche persone hanno.
Sta continuando a studiare questo antico caso, ha seguito le orme di questo detenuto dal Vaticano a Dublino, da Roma a Firenze, con un unico scopo quello di scoprire chi fosse e che fine avesse fatto Giuseppe Andrea Lombardini.
Tratto dal meraviglioso libro
"Alla ricerca della verita'"
Roberto Nini
Vi consiglio di andare in Umbria e di vedere con i vostri occhi quanto di grande hanno scoperto poco persone mosse da passione e innata tenacia.
Per quanto riguarda me, non vedo l' ora di andare a vedere le nuove scoperte!!!!
Ah, se potete, leggete il libro, non ve ne pentirete affatto!
LINK UTILI:
http://www.narnisotterranea.it/
1 commento:
Conosco Narni, hai scritto molto bene le sensazioni che regala quella visita nei sotterranei.
Anche io ne sono rimasto affascinato.
ciao
Fabiano
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